Nel tentativo di potenziare la forza lavoro nazionale, l'ex leader comunista Nicolae Ceausescu vietò la contraccezione e l'aborto nella Repubblica Socialista di Romania, dal 1966 al 1988. Di conseguenza, migliaia di bambini indesiderati furono affidati agli orfanotrofi statali. Dopo il crollo del comunismo, circa 20.000 bambini finirono abbandonati per le strade, a causa delle insufficienti risorse statali e della povertà delle famiglie. Children Underground segue la vita di cinque bambini sopravvissuti nelle profondità della metropolitana di Bucarest. Dormono su letti improvvisati di cartone, vivono in condizioni di estrema sporcizia e fame, e alcuni sono divenuti dipendenti dall’Aurolac, che inalano da buste di plastica. Vengono picchiati dai passanti che li colgono a rubare e di tanto in tanto anche dalla loro leader Cristina: una giovane sedicenne dal carattere duro e dall'aspetto mascolino, che impone regole brutali per tenerli “al sicuro” all’interno della stazione. L'atmosfera di disperazione e disumanità che pervade il documentario è quasi insopportabile. La regia di Belzberg si distingue per la capacità di avvicinarsi intimamente ai bambini, mantenendo al contempo una distanza quasi invisibile, che consente di catturare la loro naturalezza in tutta la sua crudezza. Le numerose sequenze di abusi e violenze rendono difficile comprendere come la regista sia riuscita a non intervenire, ma il suo approccio non appare mai sensazionalistico, bensì volto a restituire la verità di uno spaccato sociale relegato all'ombra. Le brevi sequenze in cui alcuni bambini vengono ricondotti dai genitori, nel tentativo di ristabilire un legame affettivo, sono particolarmente efficaci nel rivelare l'ambivalenza dei sentimenti coinvolti. La regista coglie con maestria una nota dissonante nei volti dei genitori, la cui ipocrisia traspare quando negano ogni forma di abuso nei confronti dei propri figli. Un documentario sofferto, sospeso in una dimensione opprimente e circolare che somiglia ad un girone dantesco. Il finale, tutt'altro che risolutivo, si chiude con il dialogo di Violeta, una ragazzina segnata dai traumi e probabilmente afflitta da problemi psicologici, che è convinta di avere una gemella. Questa illusione accentua il suo vuoto interiore, una solitudine che nessuno al mondo dovrebbe mai dover provare.
Il film è disponibile in streaming su YouTube, sottotitolato in inglese.
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