La serie è ispirata alla tragica storia di Gypsy Blanchard, una giovane donna in sedia a rotelle che ha vissuto per anni sotto il controllo di una madre manipolatrice e abusante. La madre, affetta dalla Sindrome di Münchhausen per procura, ha trascorso gran parte della sua vita falsificando diagnosi e prescrizioni mediche per convincere gli altri che la figlia fosse gravemente malata. Gypsy è stata sottoposta a interventi chirurgici invasivi e crudeli, come l'installazione della PEG e l'estrazione di tutti i denti, pur non avendo realmente bisogno di tali trattamenti. Questo comportamento era mosso dal desiderio di ottenere ammirazione e compassione da parte delle persone esterne, che vedevano in lei una madre coraggiosa e amorevole, devota a una figlia affetta da malattie immaginarie. La madre, inoltre, sfruttava la situazione per ottenere benefici economici dal Sistema Sanitario e da donazioni di associazioni di beneficenza. Gypsy ha vissuto con la madre in questo tormentato contesto per ben vent'anni, credendo a lungo di essere realmente malata.
Questa storia terrificante fu documentata abilmente nel 2017 dal documentario della HBO intitolato Mommy Dead and Dearest dove vi partecipò la stessa Gypsy Rose. Ma la serie ha una marcia in più, composta da otto episodi ha una forte tensione drammatica e risulta molto più disturbante e angosciante. Malgrado ci siano aspetti della storia che gli autori sostengono di aver romanzato (la didascalia a fine di ogni episodio ce lo rammenda), è davvero fedele agli eventi, basti pensare che molti dialoghi sono stati ripresi meticolosamente dalle vere registrazioni audio. Non è però una serie perfetta, verso il finale, proprio quando la figura materna si spezza dal tessuto narrativo, si nota un calo registico e una marcata prolissità nello sviluppo. Ma le mancanze sono compensate del cast: l'interpretazione di Joey King nei panni di Gypsy è impressionante per la verosimiglianza, e Patricia Arquette nel ruolo della madre è a dir poco monumentale (giustamente premiata ai Golden Globe del 2020). Appare anche una irriconoscibile Chloë Sevigny nel ruolo della vicina di casa, che nel colloquio finale con Gypsy darà un'ottima prova. The Act è una serie che non lascia indifferenti per la capacità di aver restituito tutta la complessità psicologica del controverso rapporto madre-figlia, a fine visione molti saranno gli interrogativi e pochissime, se non nulle, le risposte rassicuranti.
0 Commenti:
Posta un commento