Titolo originale: An Early Frost. Fu il primo film televisivo americano a trattare il tema dell'AIDS e ad avere un grande impatto nella cultura di massa, grazie soprattutto alla presenza di un cast importante composto da Aidan Quinn, Gena Rowlands, Ben Gazzara e Sylvia Sidney. Trasmesso l'11 Novembre del 1985 nella rete televisiva NBC, fu visto da circa 34 milioni di persone! Il film segue le vicende di Michael Pierson (Aidan Quinn), un giovane avvocato che durante un ricovero in ospedale a causa di una brutta polmonite, scopre di avere l'AIDS. Michael è gay non dichiarato e convive da due anni con il suo compagno Peter (D. W. Moffett), quest'ultimo dopo aver appreso con sgomento la notizia della sua malattia, gli rivelerà che ha avuto dei rapporti sessuali a rischio con altri uomini e che quindi potrebbe averlo infettato lui come portatore asintomatico. Michael sconvolto dalla rivelazione si allontanerà da Peter e deciderà di informare i suoi genitori della malattia e conseguentemente della sua omosessualità.
Il film di John Erman è duro, crudo e cupo, mostra senza orpelli il calvario di un uomo schiacciato letteralmente dai pregiudizi del suo orientamento sessuale e dallo stigma della malattia. Lo vedremo essere schivato da una sorella che teme ogni contatto fisico con lui, rifiutato da un'autoambulanza a seguito di un grave attacco epilettico, isolato in una stanza di ospedale con gli infermieri che si rifiuteranno di entrare per portarli il cibo, saremo testimoni di momenti disumani e agghiaccianti che non si dimenticano e che fanno riflettere sull'enorme isteria collettiva di quegli anni, sull'incapacità delle istituzioni scientifiche di stemperare e fronteggiare l'AIDS, in parte anche volutamente, giacché l'epidemia fu strumentalizzata per essere una sorta di "punizione divina" riservata esclusivamente alle persone omosessuali. Ma l'aspetto più riuscito del film, che è anche lo scopo per il quale fu prodotto, è senza ombra di dubbio la rappresentazione del rapporto tra Peter e la sua famiglia, diretto in modo estremamente realistico sotto il profilo psicologico, ad interpretare la madre c'è una straordinaria Gena Rowlands che è come una sorta di focolaio all'interno dal film, l'unica forza che riesce a mantenere unita la famiglia e a riportate tutti al raziocinio. Dietro di lei, come a vegliarla, c'è anche la figura della nonna materna, interpretata da Sylvia Sidne, un personaggio di un'umanità e intelligenza disarmanti e che sarà la protagonista di una delle scene più toccanti del film, quella in cui la vedremo baciare con profondo affetto il nipote, sembra impossibile crederlo ma la suddetta scena fu censurata nella versione italiana del film. Nel finale anche lo sviluppo psicologico del personaggio del padre, interpretato da Ben Gazzara, sarà il pezzo fondamentale per contribuire alla lotta del figlio contro il male. Un film il cui scopo didattico è evidente, ma che viene surclassato grazie alla tensione drammatica costruita dal cast.
Il film non gode di nessuna edizione home video in Italia, ma può essere recuperata una vecchia registrazione televisiva doppiata in italiano su YouTube, cliccando su questo link.
0 Commenti:
Posta un commento