Per me scoprire il cinema di Kenneth Anger è stata una grande rivelazione, la sua produzione è caratterizzata esclusivamente da cortometraggi che ha cominciato a girare già all'età di soli 10 anni, oggi si stima abbia prodotto 40 opere, molte delle quali purtroppo sono andate perdute. Anger è stato uno dei primi registi apertamente gay a rappresentare l'omosessualità nel cinema narrativo statunitense, quando ancora era illegale. Il suo cinema mescola ingegnosamente omoerotismo, documentario, surrealismo e occultismo, in una produzione formale innovativa e davvero singolare per l'epoca. In questo articolo ho deciso di parlare dei suoi tre film che ho più ho amato e che vi raccomando di guardare.
Fireworks (1947)
È il suo primo capolavoro, una poesia filmica dove i desideri, l'immaginario e le paure più intime dell'autore prendono forma e si trasformano in un viaggio iniziatico verso la conoscenza del sé. Durante questo viaggio moltissimi tabù vengono rotti, a partire dall'omosessualità all'iconografia religiosa. Passionale e impressionante per la modernità, sono immagini che ti potresti aspettare solo negli anni '70! Guardalo qui.
«Con una cinepresa a mano da 16 mm ho ripreso le mie prime serie di brevi haiku; era il mio apprendistato tra le meraviglie che mi circondavano, che aspettavano di essere scoperte, pronto a conoscere e a vivere la loro magica essenza attraverso la selezione. All’età di diciassette anni ho composto la mia prima lunga poesia, quindici minuti di un susseguirsi di immagini, il mio tanka nero: Fireworks. Ho visto interamente questo dramma nello schermo dei miei sogni. Questa visione poteva essere espressa unicamente in rapporto allo strumento che l’aveva concepita. Con tre luci, un vestito nero come décor, la più grande economia di mezzi e un’enorme concentrazione interiore, Fireworks è stato fatto in tre giorni.»
Eaux d'artifice (1953)
Si dice che la grandezza di un'artista si vede quando ha pochi mezzi a disposizione, questo ne è un esempio. In questo corto c'è solo una giovane donna in un giardino di fontane, cammina continuamente in questo luogo labirintico e misterioso, non ci è dato sapere quale sia la sua meta, l'acqua che sgorga dalle fontane si sovrapporrà al suo corpo, al suo moto, in un'incessante ricerca o fuga... ben presto le bocche delle fontane riveleranno i loro volti di pietra, ma sono figure imperscrutabili e arcaiche. Osservano e guidano la donna. E allora non ci sarà più una giovane donna che cammina tra le fontane, ma saranno le fontane che vivono nella donna a guidarci lungo questo incantesimo della vita. Qualsiasi sia l'intento di questo rito magico, ha trasformato il nostro modo di vedere le cose. Dipinto da una fotografia crepuscolare e accompagnato dalle musiche dell''Inverno di Vivaldi, che sono molto di più un semplice commento musicale, è uno dei lavori più belli di Anger. Il film fu girato in Italia nella Villa d'Este di Tivoli e l'attrice protagonista è Carmilla Salvatorelli, che con le sue fattezze minute ha permesso un diverso senso di scala, per cui i monumenti sembrano più grandi. Guardalo qui.
Scorpio Rising (1963)
Credo sia il suo film più destabilizzante, non solo per l'impatto estetico ma soprattutto a livello concettuale. I lavori più cosiddetti "luciferiani" come "Lucifer Rising" e "Invocation of My Demon Brother" sono per lo più chiusi nel loro linguaggio allegorico e occulto. Ma questo è duro da digerire, a primo impatto mi son chiesto se fosse opportuno mostrare il nazismo esclusivamente attraverso il feticismo e l'omoerotismo, l'ho trovato davvero degradante, ma poi ho pensato a Michael Kühnen, alla ricerca di Rosa von Praunheim svolta in "Men, Heroes, Gay Nazis" e a tutti i neo-nazifascisti del XX secolo fino ad oggi che rendono culto a qualcosa che non hanno mai conosciuto, destoricizzandolo, come puro feticcio. Nel film a farli da cornice c'è tutta l'iconografia della cultura occidentale americana riprodotta in immagini plastiche e kitsch: fotografie e spezzoni dei film dei divi di Hollywood (James Dean e Marlon Brando), le motociclette, giubbotti in pelle, anelli e catene, scheletri e costumi da Halloween, film sulla vita di Gesù, bandiere naziste, tutti congiunti in un rituale orgiastico di fanatismo e machismo. Le canzonette pop e i maggiori successi rock & roll accompagnano satiricamente le immagini. Con questo atto di pura cattiveria artistica, Kenneth Anger si conferma un vero pioniere, spargendo semi che grandi maestri come David Lynch e Harmony Korine raccoglieranno. Guardalo qui.
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